"I'm in India actually"
True Story. Questo mese ti racconto la storia di una scatola di cupcakes prenotati dall'India.
Un giorno di febbraio mi è arrivato un messaggio whatsapp, in inglese, con una richiesta di consegna a Montebelluna. "È il compleanno della mia ragazza, puoi fare una consegna? Io al momento vivo in India".
Io non faccio consegne tranne in casi molto eccezionali, e questo era un caso eccezionale che mi ha subito fatto venire gli occhi a cuoricino.
Come si fa a resistere ad un amore diviso tra due continenti?
In effetti non era la prima volta che qualcuno mi scriveva da molto lontano, e non era neanche la prima volta che qualcuno mi scriveva in inglese.
La mia comunicazione è sempre in italiano, anche sui miei canali social, perché la mia è una piccola impresa locale, ma a me piace tantissimo venire contattata in inglese, perché mi sento un piccolo ponte tra distanze enormi e perché mi sento parte di qualcosa di grande, più grande delle distanze e delle diversità culturali.
In quattro anni mi è capitato di ricevere richieste dal Brasile, dal Messico, dal Giappone, da Londra, da Parigi, dalla Germania. Sono sempre persone che vivono lontano ma hanno qualcuno che amano a Montebelluna o dintorni: un'amica in scambio culturale, i genitori, un fratello. Vicino alla stazione c'è un monumento dedicato ai Montebellunesi nel mondo e devo dire che sì, da quel che ho visto, di Montebellunesi nel mondo ce ne sono parecchi. Due estati fa in negozio è entrata una coppia dall'Australia che era in visita a dei parenti: hanno letto cupcakes e si sono sentiti un po' a casa.
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